Recensione a cura di P.L. Laurel
Questo romanzo incuriosisce positivamente fin dalle prime battute. Vediamo Steve, giovane universitario di gradevole aspetto e di animo molto sensibile. Proprio per il modo in cui viene descritto inizialmente fa pensare a un giovane che, pur fidandosi sempre degli altri, non ne vede il lato cattivo. Ha un ottimo rapporto con il fratello Sam. Entrambi sono delle persone speciali, in grado di “captare” particolari sensazioni. Studiano ingegneria aerospaziale. Anche il terzo fratello, Cedric è un ragazzo molto sensibile. Il rapporto fra fratelli si sa, a volte può anche essere complicato, ma i tre riescono a sentirsi “uniti” nonostante leggeremo degli avvenimenti che in qualche modo li allontaneranno momentaneamente. I tanti personaggi che si dipanano lungo la storia sono stati ben costruiti, con caratteristiche ben definite, così come anche i personaggi secondari. Hanno tutti un ruolo importante e decisivo all’interno del romanzo. Anche le emozioni sono assicurate, perché lo stile dell’autrice è inconfondibilmente genuino. Si sente che è stato scritto con il cuore. Niente è realmente quello che sembra, nemmeno l’evidenza. La penna dell’autrice sa trasportarci in un mondo fantastico allo stesso modo di come lo faccia con il mondo reale. Le “sensazioni” sono tangibili, proprio come se si camminasse con i sentimenti dei personaggi, abilmente intrecciati in un turbinio di avventure che non annoiano mai. Gli alieni inoltre saranno capaci di vivere una realtà alternativa, dove non esiste solo la magia o l’avvenimento inventato, ma anche e soprattutto il reale, il vissuto. Penso che l’autrice questa volta abbia realmente fatto centro con questo scritto. L’ho conosciuta per altri suoi lavori, ma il sapere che anche nella fantasia, nelle storie fantastiche, esistono le emozioni, è qualcosa di superiore. Una lettura scorrevole, di facile intuizione. Una narrazione che fa “volare” e che porta il lettore a “spiare” i vari comportamenti e facendolo essere ora spettatore, ora protagonista.
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